- 1. Il sito si carica lentamente?
- 2. Il responsive fa acqua da tutte le parti
- 3. Design e grafica poco intuitivi?
- 4. Basta pubblicità invadente!
- 5. Contenuti scadenti, che delusione
- 6. Troppi pop-up
- 7. Check-out che sembrano missioni impossibili
- 8. Cosa vuoi che faccia?
- 9. La sicurezza lascia a desiderare
- 10. Video che partono in automatico
Siamo onesti, quando pensiamo al nostro sito web raramente calcoliamo che qualcuno sia entrato e uscito a tempo di record. E invece dovremmo, perché chiedersi se e cosa c’è che non va è il primo passo per la guarigione.
Ogni sito è una storia a sé, ma esistono almeno dieci situazioni tipo in cui il fenomeno dell’abbandono è più frequente.
Sfrutta questa checklist come spunto di riflessione e, magari, troverai le risposte che fanno proprio al caso tuo e del tuo sito aziendale. Leggila tutta ed evidenzia i punti deboli del tuo sito in cui un utente potrebbe incappare: in base a quello che viene fuori, potrai capire se hai bisogno di un’agenzia web per correre ai ripari.
1. Il sito si carica lentamente?
Il tempo di caricamento è un fattore di ranking, punto. Se il sito ci mette più di tre secondi per caricarsi, Google penalizza le sue opportunità di posizionamento.
Se stai già svolgendo attività di SEO sul tuo sito, sai perfettamente quanto conta il posizionamento tramite article marketing. Perfetto, ma considera che anche aspetti tecnici come la velocità di caricamento devono essere tenuti sotto controllo.
Se un utente deve attendere più di tre secondi è molto probabile che chiuderà la pagina ancor prima di visitarla.
2. Il responsive fa acqua da tutte le parti
Ti basti questa statistica: in Italia più della metà degli utenti Internet utilizza il cellulare per navigare in rete. Va da sé che ci si aspetta che il tuo sito sia perfettamente navigabile anche da smartphone. E sappi che ormai gli utenti non si accontentano facilmente!
Un sito non responsive, ovvero che non si adatta alle varie risoluzioni schermo, avrà poche possibilità di “trattenere” gli utenti, che presto si scocceranno di testi illeggibili, immagini microscopiche e menù inconsultabili.
Il tuo sito è già responsive? Ecco, se la risposta è no, il tuo è il classico caso di intervento d’emergenza da parte di un’agenzia web!
3. Design e grafica poco intuitivi?
C’è in giro questa tendenza di voler essere originali a tutti i costi. Tante agenzie di sviluppo web peccano di eccesso di creatività e sembra si divertano a sovvertire qualsiasi logica di rassicurazione e di navigazione intuitiva.
Facciamo un esempio: da che mondo è mondo, i contatti di un’azienda nel sito web si trovano in alto a destra del menù e nel footer. L’occhio dell’utente e la sua navigazione si muoveranno in modo intuitivo, diciamo pure istintivo.
Attenzione, non stiamo dicendo di fare siti tutti uguali - ci mancherebbe altro! - ma ricordiamoci che la creatività va applicata dove serve e dove aiuta la navigazione aggiungendo qualcosa in più, ma solo a patto che l’esperienza sul sito rimanga piacevole e semplice.
Se le persone devono barcamenarsi per trovare le informazioni, se il menù è troppo (e inutilmente) rivoluzionato, se tutto è troppo, l’utente si scoccerà e andrà a cercare lidi più accoglienti.
4. Basta pubblicità invadente!
La vendita di spazi pubblicitari all’interno di un sito è un ottimo strumento di guadagno, ma trovare il giusto equilibrio è fondamentale.
Può succedere, infatti, che banner e compagnia bella schiaccino il contenuto per cui le persone erano arrivate al sito. Magari stanno leggendo un bell’articolo e inizia il bombardamento di banner animati, pulsanti stroboscopici, mega scritte e colori fluorescenti, in un gran mix di brand e prodotti che, a volte, non interessano minimamente.
Quindi, ok destinare degli spazi ad annunci pubblicitari ma sempre con la giusta misura. Ricordati, se la confusione regna sovrana, l’istinto di abbandonare la nave diventa davvero forte.
5. Contenuti scadenti, che delusione
Leggende narrano che utenti appaiono misteriosamente sulla pagina di un sito web e non leggono niente… SBAGLIATO! Le persone leggono, in modo più o meno approfondito, e se arrivano su una specifica pagina è perché hanno trovato quel link in un annuncio o l’hanno cercato su Google.
Un contenuto deve essere la risposta a un bisogno, noto o latente. Se quel contenuto sarà esaustivo, scritto bene e in modo originale, avrà informazioni non troppo inflazionate, saprà intrattenere e rispondere bene a quel bisogno originario, allora il tuo sito avrà fatto bingo. Altrimenti…
Se però proponi contenuti scopiazzati, schede prodotto con cinque parole in croce e un italiano alquanto discutibile non ti puoi stupire se le persone se ne vanno, e anche velocemente. Di mediocritas ce n’è fin troppa.
Come agenzia web che si occupa anche di marketing lo sappiamo benissimo che i contenuti ideali sono un grosso impegno, ma ricordati, sono anche il cemento che tiene su tutta la casa!
6. Troppi pop-up
Un pop-up è ok, troppi anche no. Il problema è che diventano interferenze alla navigazione, mentre in realtà sarebbero strumenti molto efficaci se ben bilanciati.
Nel tuo sito quanti pop-up ci sono? Se hai risposto uno o due, siamo messi bene, altrimenti, diciamo che chi ti ha fatto il sito poteva progettare meglio come e dove comunicare i contenuti.
7. Check-out che sembrano missioni impossibili
Ovviamente stiamo parlando di e-commerce. Quella del check-out è un’annosa questione e se hai un negozio online sicuramente sai già quanto è importante che la finalizzazione dell’acquisto fili liscia come l’acqua.
Comprare, è questo che vogliamo dalle persone su un e-commerce. Rendere semplice questa azione è il nostro obiettivo unico e solo.Ovvio, ma come si fa?
Tre semplici regole che - lo sappiamo - a volte risultano complesse da mettere in pratica. Ma anche partire da una potrebbe già aiutare.
8. Cosa vuoi che faccia?
C’è un termine tecnico nello sviluppo dei siti web e nel marketing: call to action, invito all’azione. Cos’è?
La CTA, altro modo di chiamarla, è un’indicazione chiara all’utente di ciò che dovrebbe fare in un preciso momento del sito o della sua navigazione. Non avercela proprio o averla troppo nascosta porterà le persone a girovagare sul tuo sito senza meta e senza compiere, di fatto, nessuna azione. Sai com’è, non li hai invitati a farlo!
9. La sicurezza lascia a desiderare
Aumento repentino del traffico? Aumento repentino dei backlink? Non sempre è un segnale positivo. Purtroppo i siti che funzionano bene sono un bel bocconcino per hacker senza scrupoli.
Perché lo fanno? Per tornaconto personale o per eliminare competitor fastidiosi.
L’unica arma è la massima sicurezza. Purtroppo ancora oggi molti siti non sono neppure in https…
10. Video che partono in automatico
Un sito web non è un social network. Se lì la partenza automatica dei video ci sta, in un sito voglio essere io a decidere se e cosa vedere.
Ciò non significa che i video in un sito non servono, tutt’altro. Restano una forma di contenuto super efficace, ma le persone devono essere libere di visualizzarli o meno.
La soluzione migliore è integrarli al sito tramite YouTube o Vimeo, così da evitare anche inutili rallentamenti (vedi punto 1).
Quindi, ricapitolando, ci sono dieci motivi per cui un sito può registrare un tasso di rimbalzo molto alto (bruttissimo segno: vuol dire che le persone entrano ed escono subito) o tempi medi di permanenza sul sito poco soddisfacenti.
Come avrai intuito, molti di questi motivi riguardano l’interfaccia utente, il modo in cui il sito offre informazioni e le rende più o meno facilmente fruibili.
Come agenzia web abbiamo rifatto siti che li avevano tutti e dieci, ma la verità è questa: se a colpo d’occhio tra ce l'ho e mi manca arrivi a più di due sarebbe meglio riprogettare un sito perfettamente user friendly.